Quando esce il primo dei Quaderni viola si è in un periodo particolare della vicenda politica: la crisi della sinistra è già cominciata ma non sono visibili le sue dimensioni; i movimenti sembrano scomparsi e la nuova ondata di radicalizzazione in Europa (1995-2005) è ancora lontana; non si profila all’orizzonte l’orribile destra con cui saremo costretti a fare i conti qualche anno dopo.
È il clima ideale per discussioni, dubbi, approfondimenti e dispute teologiche. Il femminismo vive infatti immerso nel clima un po’ surreale delle madri simboliche, dell’affidamento e delle interpretazioni di Speculum e dell’Etica della differenza sessuale di Luce Irigaray.
Il quaderno dice la sua in parte in polemica con Irigaray-Muraro e in parte con l’intento di sciogliere alcuni nodi della discussione interna al seminario.
Il quaderno verrà tradotto in castigliano e pubblicato dall’editrice Anthropos con il titolo Mejor Huérfanas. L’autrice verrà invitata più volte (Barcellona, Madrid, Siviglia) a esporre le tesi del seminario in un paese (la Spagna appunto) che negli anni Novanta era con l’Italia la roccaforte del differenzialismo.
I Quaderni viola n. 1
di Lidia Cirillo
Nuove Edizioni Internazionali, 1993
Indice
- Introduzione
- Il marxismo “pensiero maschile”
- Le donne nella storia degli uomini
- Le origini e il senso della querelle
- Semiverità, stereotipi, metonimie rovesciate a proposito delle donne
- vergine e madre
- Uguaglianza e indentità nei percorsi di liberazione
- Non credere di avere dei diritti
- Donne e psicoanalismo
- Dei luoghi e di un’altra possibilità
Crediti: F. Information, Genève; Bureau pour l’égalité desfemmes, Genève; L’ inédite (Librarie des femmes) Genève e Anne Marie Baron, Norbert Ebel, Santino Lagazio, Matilde Mancinella, Monique Pavillon, Sylvia Schutzbach
Per le traduzioni dall’ inglese: Anna Maria Grillo, Ada Cinato.
Per le traduzioni dal tedesco: SyIvia Schutzbach, Alice: Engel.